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PARMENIDE E IL PENSIERO DELL'ESSERE

PERMENIDE


Filosofo dell'unità e della stabilità,
Vissuto ad Elea (antica colonia greca,
Crebbe in un ambiente culturale ed intellettuale aristocratico.


Visione del mondo opposta a quella di Eraclito.

Il messaggio di Parmenide (espresso in modo scuro e difficile): 
"l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può essere" 
   -> soltanto l'essere esiste e il non essere non esiste, e non può neanche essere pensato

La nostra mente e il nostro linguaggio possono riferirsi solo a qualcosa che c'è (all'essere), mentre il non essere risulta impensabile e inesprimibile.

"è necessario il dire e il pensare che l'essere sia: infatti l'essere è; il nulla non è"

"non mai questo può venir imposto, che le cose che non sono siano: ma tu da questa via di ricerca allontana il pensiero"

Per Parmenide il termine "essere" viene inteso come ciò che è comune a tutti gli enti e che esiste nella pienezza assoluta e perfetta, eterna e immobile. 
Se una cosa esiste, secondo il suo modo di pensare, non nasce né perisce, non si muove e non cambia.

Con Parmenide ha inizio "l'ontologia" -> lo studio dell'essere in quanto essere, nelle sue caratteristiche universali.

Argomentazioni risentono di mentalità conservatrice (ostile al cambiamento e all'innovazione)
  -> poggiano su dimostrazioni logiche estremamente rigorose


DEDUZIONE LOGICA DEGLI ATTRIBUTI DELL'ESSERE
Qual è il procedimento logico di Parmenide? 
Parte dal presupposto che il mondo possa derivare dal nulla (se no sarebbe la fine della realtà e del pensiero: ciò che deriva dal nulla è destinato a farvi ritorno)

Parmenide deve definire i caratteri essenziali dell'"essere", in modo tale che non siano in contraddizione con l'affermazione centrale dell'essere come unica realtà esistente e pensabile.

Quattro definizione a cui il filosofo arriva per via deduttiva:
-l'essere è ingenerato e imperituro; l'essere dovrebbe derivare da ciò che non è, ma non può derivare da ciò che non esiste, dunque l'essere non può nascere. L'essere non può morire, perché lo farebbe passare nel suo opposto (il non essere), che "non esiste".

-l'essere è eterno; esso non ha né passato né futuro.
 Passato -> l'essere che non c'è più.  Futuro -> l'essere che non c'è ancora.
 L'essere vive in un sempiterno presente: "è". (solo ed esclusivamente è)

-l'essere è immutabile e immobile; ogni movimento implica una contaminazione tra uno stato A e uno stato B dei corpi (B concepito differente da A). Se A è "essere", B dovrà "non essere". -> contradizione

-l'essere è infinito; secondo Parmenide, l'essere è una sfera perfettamente omogenea e da ogni parte identica a se stessa, tutti i punti urtano in eguale maniera contro confini che la circondano.


Principi logici fondamentali  introdotti nella filosofia:
a. il principio di identità; A=A: l'essere è ed è identico a se stesso
b. il principio di non contraddizione; l'essere è, dunque non può non essere
c. il principio del terzo escluso; ogni cosa o è, o non è (una terza posizione è da escludere)

Secondo Parmenide due visioni della realtà: 
-quella della ragione; attinge l'essere unico e imperituro, al di là delle apparenze.
-quella dei sensi; si fermano al mutevole e al provvisorio.



ZENONE


di Elea, nato nel 489 a.C. circa,
fedele discepolo di Parmenide 


Zenone cercò di dimostrare con sottili argomenti logici che chiunque si fosse discostato dall'insegnamento del maestro (Parmenide), sarebbe caduto in una serie di insanabili contradizioni logiche.

Zenone confutava chiunque sostenesse che: la pluralità dell'essere e delle cose (i pitagorici) e il movimento (Eraclito e gli eraclitei). 
  -> metodo: ammettere in via d'ipotesi la tesi dell'avversario, al fine di mostrarne tutte le conseguenze "paradossali" (procedimento chiamato "riduzione dell'assurdo" -> una delle prime forme di ragionamento dimostrativo applicato alle discussioni filosofiche)


LA CONFUTAZIONE DELLE TESI SUL MOVIMENTO
Celebre argomento di Zanone per confutare la tesi sul movimento: "Achille dal piede veloce"


Achille, impiegato in una competizione con una tartaruga, non sarà mai in grado di raggiungere il lento animale, qualora questo abbia un, pur minimo, vantaggio su di lui. 
Mentre Achille avrà raggiunto il punto di partenza della tartaruga, ma questa avrà compito un tratto breve. Achille dovrà raggiungere il nuovo punto in cui si trova la tartaruga, ma nel frattempo la tartaruga si sarà spostata, e così via all'infinto.

Morale: Achille senza alcuna possibilità potrà raggiungere l'avversaria

Si basa sul presupposto dell'infinità divisibilità dello spazio -> lo spazio sia realmente e fisicamente divisibile in infinite parti.












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